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Budapest, Ungheria

Erika Rejka

produttore di porcellana

Collegamenti della catena cinese

  • Erika realizza strutture mobili e creazioni cinetiche insieme alle sue ceramiche
  • Per lei la ceramica è allegra, giocosa, flessibile e aperta
  • Aspira a raggiungere un pubblico internazionale con le sue sculture in ceramica a catena

Erika Rejka rimase affascinata per la prima volta dall'atmosfera di un laboratorio di ceramica durante una visita a un parente quando era ancora una neonata, ne ricorda ancora i profumi e i colori. In seguito si convinse che fosse tutto solo un sogno, finché non tornò a trovare il parente. Così, un percorso rettilineo la condusse all'Università ungherese di arti applicate, dove si laureò prima come designer di silicati e ceramista, poi come insegnante di disegno ed educazione visiva, e poi ottenne un dottorato di ricerca in DLA. Man mano che si interessava sempre di più alla combinazione della ceramica con altri materiali, studiò anche l'oreficeria. Le sue opere più emozionanti sono sculture cinetiche in cui esamina le possibilità di mobilità cambiando le forme degli elementi ceramici di base e l'effetto della loro combinazione con materiali diversi, dando vita a creazioni davvero uniche e spesso a gioielli.

Intervista

  • Quando ti sei innamorato di questo mestiere?

    Ho sempre voluto fare questo. Quando all'asilo mi hanno chiesto cosa volessi fare, ho risposto con piena consapevolezza che sarei stata una ceramista. Adoro le texture, i profumi, le superfici e le forme di questa attività, e anche il fatto che offra infinite opportunità.

  • Come si combinano tradizione e innovazione nel tuo lavoro?

    Utilizzo la stessa tecnologia di riproduzione che si usa nelle fabbriche, ma il modo in cui uso la porcellana è diverso. Ad esempio, a volte uso la stampa 3D e creo principalmente strutture mobili dal materiale, dove studio la relazione tra forme e mobilità.

  • Qual è la parte più difficile del tuo lavoro?

    Ricerca dei materiali giusti: ho dovuto trovare una porcellana resistente che si adattasse meglio ai miei progetti, che potessi colorare correttamente e che potessi usare a casa. Un'altra difficoltà è la consistenza di un colore. Ad esempio, se una tintura non viene più prodotta, devo cercare altri modi per produrre esattamente lo stesso colore e la stessa densità, oppure cercare una nuova armonia di colori.

  • Cosa ti ispira di più?

    Mi piace stabilire direzioni e obiettivi per me stessa, ma ci sono fantastici colleghi in Ungheria e all'estero il cui lavoro è molto stimolante e guida il mio sviluppo. Anche la gioielleria contemporanea, i tessuti e la scultura mi ispirano molto, così come l'insegnamento: imparo tanto quanto insegno.

Erika Rejka è una maestra artigiana: ha iniziato la sua carriera nel 2004 e ha iniziato a insegnare 2006

Lavori

Erika Rejka

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